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20/01/25

27 Gennaio Giorno della Memoria


 Dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943 il Sergente Maggiore Giuseppe Tontodonati viene fatto prigioniero e deportato nei lager in Germania. E' la storia di circa 650.000 Internati Militari Italiani (IMI)

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 Nell'autunno del 1940 Tontodonati viene inviato sul fronte Greco-Albanese. In quegli anni il poeta poco più che ventenne, strinse amicizia con il giovane giornalista italiano Giorgio Vecchietti e alcuni suoi componimenti finirono sul giornale della IV Armata e sulla stampa nazionale. L'8 Settembre del '43 il giorno dell'armistizio, rifiutatosi di collaborare coi nazisti e di aderire alla Repubblica Sociale (RSI) il Sergente Maggiore Giuseppe Tontodonati viene fatto prigioniero a Volos (Grecia) e deportato in Germania prima nello Stammlager IV/B di Muelberg/Elbe, poi nel lager IV/D di Torgau, e successivamente inviato a Piesteritz nel Wittemberg, destinato al lavoro coatto presso la fabbrica chimica Bayerische Stickstoff Werke.
Classificato come Internato Militare Italiano (IMI) e non come Prigioniero di Guerra, lavorerà duramente in condizioni disumane fino alla liberazione da parte delle truppe Alleate avvenuta nella primavera del '45 con l'ingresso dell'Armata Rossa a Piesteritz.
Parlando di quegli anni raccontava di come, soprattutto per lui ma non solo, durante quella terribile esperienza la poesia, unita alla fede ed alla voglia di vivere, sia stata qualcosa di più di una semplice valvola di sfogo.
«Peppì dicci una poesia» gli chiedevano a volte le persone che con lui condividevano la camerata e il sentire quei versi carichi di nostalgia, di sofferenza, ma anche di speranza e di orgoglio, era per tutti loro un modo per sentirsi liberi anche solo per un momento.
Stremato, con il corpo piagato ridotto quasi ad uno scheletro, Tontodonati riuscì a tornare nella sua Pescara solo nell'autunno del 1945 dopo cinque anni dalla sua partenza».

Tra tutte le poesie scritte dal poeta, allora un ragazzo di 27 anni, durante il periodo di prigionia ecco di seguito una tra le più significative.

IL LAGER

Eran le sei del mattino, entrammo.
Tutti avviliti, deboli, assonnati,
fummo portati in campo e qui sostammo
per esser ciascun visitati.

Miserie umane...nel vedermi entrato
in quell'ammasso di baracche oscure,
cupo un dolor mi venne disperato
e 'l cuor tremò presagio di sventure.

E' il lager questo campo delle pene,
ombre vi vedi di uomini già forti;
verran fratello anche per noi le iene
e ci berranno il sangue come morti.

Al cuor pensoso allor valse un ricordo,
che chiuse in petto il debole respiro;
qui l'odio umano si rivela sordo
e il tragico destin riprende il giro;

qui gli uomini, Signore, han privo il tutto, senza più nome, di destin non vario, ricordano quel ben che fu distrutto e come 'l tuo rinnovano il calvario.

Giuseppe Tontodonati 

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20/01/25
Categoria: Generale
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 Dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943 il Sergente Maggiore Giuseppe Tontodonati viene fatto prigioniero e deportato nei lager in Germania. E' la storia di circa 650.000 Internati Militari Italiani (IMI)

17/01/25
Categoria: Generale
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 Il "Vocabolarietto della lingua Abruzzese" del poeta Giuseppe Tontodonati come presidio di cultura nella "Giornata Nazionale del Dialetto e delle Lingue locali"

20/04/24
Categoria: Generale
Postato da: admintnt

Martedì 23 aprile, alla Fondazione La Rocca (via Raffaele Paolucci 71, Pescara), diciassette poeti renderanno omaggio ad altrettanti poeti abruzzesi defunti. Daniela D'Alimonte renderà tributo al poeta Giuseppe Tontodonati.

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